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venerdì 7 novembre 2014

Recensione The Maze Runner


Hello cari lettori! È da moltissimo che non posto nulla e mi dispiace immensamente. Sono stata davvero sommersa dalle verifiche a causa di una nuova... "legge" inserita da quest'anno nella mia scuola: tutti i fine mese saranno critici perché dobbiamo fare almeno una verifica ogni mese. Una cosa crudele, non trovate?
Inoltre (mi pare di avervelo già detto) sto avendo dei seri problemi con il mio computer. Dovrei rifabbricarlo, ma spero di poterlo portare dal tecnico il prima possibile, altrimenti perderei tutto ciò, tra documenti Word e Immagini. 
Dunque, come riuscirete a capire dal titolo, oggi vi presento un libro di cui avrete sicuramente sentito parlare in questi ultimi giorni: The maze runner. Ho visto il trailer del film e mi sono decisa: dovevo assolutamente leggerlo. La mia recensione è più che positiva, forse tra le più positive che io abbia mai postato sul blog (non so se avete notato, ma tendo a recensire quasi sempre libri che non mi sono piaciuti). 



Titolo: The maze runner
Autore: James Dashner
Traduzione:
Numero di pagine: 
Pubblicato: 2009 (in America)
Edizione: Fanucci
Prezzo: 14.50
Trama: Quando Thomas si sveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società ben ordinata e disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il mistero si infittisce un giorno, quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di altri mezzi visibili di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.


Rating:  e mezzo


La recensione è caratterizzata da spoiler, principalmente per quanto riguarda la soluzione finale del labirinto. Se non hai letto The maze runner e intendi farlo, non leggere questa recensione


Ho letto Divergent, e mi è piaciuto. Ho letto Hunger Games, e l'ho adorato. Ma credo che The maze runner sia nettamente superiore ad entrambi. Le qualità tecniche di Hunger Games (che mancano a Divergent) e l'adrenalina di Divergent (che invece manca in Hunger Games) hanno creato un mix veramente ma veramente fantastico, un libro che ho letto tutto d'un fiato e di cui mi è piaciuto quasi tutto. La trama, nella sua semplicità, è accattivante e ben strutturata; i personaggi sono carinissimi e divertenti; il mistero di fondo veramente intrigante (e spesso e volentieri mi ha anche angosciato) e la scrittura, nonostante non sia proprio eccellente, non è proprio male, considerati gli standard degli Young Adult. 

L'unica cosa che mi atterrisce leggermente è la possibilità di rimanere delusa dai seguiti: ormai ( SPOILER ) i personaggi sono usciti dal labirinto e mi chiedo come l'autore strutturerà il continuo della saga ( FINE SPOILER 


Cosa mi è piaciuto 


I personaggi . Penso siano le cose che più ho adorato del libro. Capita sempre di trovare, in un romanzo, un personaggio antipatico o che troviamo classico. In The Maze Runner non è successo. Ho amato il protagonista, Thomas, e il suo essere battagliero e speranzoso. La sua voglia di combattere e di non arrendersi mi hanno molto colpito, considerando la situazione nel quale si trovano questi ragazzi. 
Ho apprezzato molto anche Minho, che invece fa l'esatto contrario di Thomas: si abbatte facilmente e perde la speranza immediatamente, ma di lui ho amato moltissimo la lealtà e la fiducia che dà al protagonista.
Alby e Gally, i "cattivi" della situazione, non mi hanno ispirato odio, ma soltanto compassione. Mi sono resa conto che molte volte (e lo noterete facilmente) erano succubi di qualcosa di superiore e il loro essere comandati mi ha rattristato, anche perché erano tra le personalità che più spiccavano nella Radura (e che più potevano contribuire a superare il Labirinto). 
Su Chuck dico solamente che è la dolcezza fatta a persona. 
Il mio preferito è senz'altro Newt, però. Ho sperato per tutto il libro che a lui non accadesse nulla (considerata la direzione che il romanzo aveva preso) e per questo ringrazio l'autore per non averlo ucciso. Penso che caratterialmente sia molto sottovalutato, io l'ho trovato saggio, sicuro e secondo me un capo migliore di Alby. A volte era davvero dolcissimo <3 _ <3



NON C'è UNA STORIA D'AMORE!!! . Sì, avete letto bene, non c'è una storia d'amore! Nella Radura sono tutti ragazzi (penso che esista un altro esperimento simile con un labirinto dove ci sono solo ragazze). All'improvviso arriva Teresa, abbastanza odiata un po' da tutti e una ragazza tosta e decisa. Abbiamo l'accenno di una storia d'amore, l'autore fa pensare che, nei prossimi libri, succederà qualcosa tra Teresa e Thomas, ma per il momento la questione è rimasta marginale ed è stata veramente poco toccata, e questa cosa l'ho apprezzata tantissimo, considerato l'andazzo di molti Young Adult. 


L'emozione, l'adrenalina, il fangirling . Non sono una tipa che parla, urla o sclera davanti i libri. Leggo e basta, mentre il cuore mi batte forte durante le ultime pagine e facendo scorrere le lacrime quando la morte di un personaggio mi scuote. Eppure The Maze Runner mi ha spinto a fangirlare come non avevo mai fatto, parlando da sola (in realtà parlavo con i personaggi: se mi avessero ascoltato avrebbero trovato l'uscita del Labirinto moooolto prima), seguendo impaziente tutte le vicende e coinvolgendomi nel mistero, costringendomi a trovare una soluzione al Labirinto. 


Il linguaggio "futuristico" . Mi sono ritrovata in alcuni libri, qualche volta, davanti linguaggi particolari e potenzialmente "futuristici", parole di tipo fantasy utilizzate come se fossero innovazioni o cose d'avanguardia, ma che in realtà si rivelavano semplicemente dei totali ploff (se non avete capito il concetto, leggete Shatter Me). Qui, invece, ho trovato la terminologia azzeccatissima e le nuove parole anche divertenti. Esse vengono utilizzate, però, soltanto nel linguaggio diretto, per evidenziare la nuova società ideata nella Radura.


Cosa non mi è piaciuto o mi ha lasciato un po' perplessa 


Lo sviluppo della trama . Penso che sotto questo punto di vista il romanzo abbia perso un po'. La storia del Labirinto e il mistero da risolvere sono interessanti, ma avrei preferito che fosse stato dato più spazio al Labirinto stesso, che i protagonisti vi passassero più tempo e che la risposta fosse lì, che ci fosse un'uscita. La trovata della Scarpata mi è piaciuta, ma ripeto che il Labirinto avrebbe dovuto avere un ruolo più marcato, sarebbe dovuto essere il protagonista. Ad un certo punto del romanzo si comincia a capire che la soluzione va trovata nella Scarpata. 


Teresa e i personaggi secondari . Dico solamente che questo personaggio poteva essere approfondito di più. È interessante, ma l'autore l'ha lasciata un po' da parte. Anche i personaggi secondari sono stati abbandonati e solo abbozzati, James Dashner ha dato fin troppa importanza ai personaggi principali e non si è curato degli altri. 


Le descrizioni . A volte non si capiva cosa l'autore stesse cercando di descrivere. Ad esempio, non ho capito proprio come sono fatti i Dolenti (se non che hanno dei pungiglioni che escono e rientrano nel corpo). 


Alla fine leggere The Maze Runner è stata un'ottima scelta, e nonostante ci siano delle cose che comunque mi hanno lasciata un po' perplessa trovo che questo sia un ottimo inizio. Spero di non dovermi ricredere con i seguiti.

Hai letto questo libro? Cosa ne pensi? Ti è piaciuto? La recensione ti ha spinto a volerlo leggere?

2 commenti:

  1. Quando ho recensito questo libro, ero indecisissima sul voto da dargli e alla fine anche io ho optato per le 4 stelline e mezzo. E' davvero un bel libro, ma pecca in alcuni punti! Come le descrizioni, hai proprio ragione çç immaginavo i dolenti come grandi lumache, ma nel film vengono rappresentati diversamente, quindi non so se sono stata io ad interpretare male o se era proprio di "libera interpretazione"! E avrei voluto che desse più spazio alla storia del labirinto, ma tutto sommato, ho adorato il libro! :D

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    1. Infatti nel libro i dolenti vengono descritti come lumaconi, mi sembra, invece nel trailer del film sembrano cose più metalliche... a volte è difficile riprodurre qualcosa di un libro, quindi penso che la scelta di cambiare i dolenti sia stato qualcosa di disperato XD

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