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domenica 7 settembre 2014

What the fuck is this book? Fallen



Questa rubrica è caratterizzata da spoiler, linguaggio esplicito e parolacce





Titolo: Fallen

Autrice: Lauren Kate
Traduttore: Serena Daniele
Numero di pagine: 452
Pubblicato: 21 maggio 2010 (in Italia)
Edizione: Rizzoli
Prezzo: 13.50 euro
Trama: In seguito a un tragico e misterioso incidente, Lucinda è stata rinchiusa a Sword&Cross, un istituto a metà fra il collegio e il riformatorio. Nell'incidente un suo amico è morto. Lei non ricorda molto di quella terribile notte, ma la sua ricostruzione dei fatti non convince la polizia. La vita nella nuova scuola è difficile: il senso di colpa non le lascia respiro, proprio come le telecamere che registrano ogni singolo istante della sua giornata. E tutti gli altri ragazzi, con cui è più facile litigare che fare amicizia, sembrano avere alle spalle un passato spiacevole, se non spaventoso. Tutto cambia quando Luce incontra Daniel. Misterioso e altero, prima sembra far di tutto per tenerla a distanza, ma poi è lui a correre in suo aiuto, e a salvarle la vita, quando le ombre scure che Luce vede in seguito all'incidente le si stringono intorno. Luce, attratta da Daniel come una falena dalla fiamma di una candela, scava nel suo passato e scopre che standogli vicino, proprio come una falena, rischia di rimanere uccisa: perché Daniel è un angelo caduto, condannato a innamorarsi di lei ogni diciassette anni, solo per vederla morire ogni volta... Insieme, i due ragazzi sfideranno i demoni che tormentano Luce, e cercheranno la redenzione.
                                                    
 Rating: 




Recensione: Molte volte mi sorprendo di come i titoli dei libri li descrivano talmente bene da evitare di leggerli già solamente per il titolo che hanno. E Fallen, che mi è stato consigliato e del quale avevo letto recensioni contrastanti, fa proprio parte di una specie di Caduta della letteratura.
Non è totalmente in disastro: la trama di fondo è molto intrigante (benché la parte romantica sia comunque banale e alla Twilight) e mi piace anche lo stile di Lauren Kate, ma ciò non basta a renderlo un bel libro, anzi, questi elementi positivi vengono totalmente oscurati dalle brutture presenti.
In primis, i personaggi. Li ho odiati tutti, dal primo all’ultimo. Sono semplicemente un miscuglio di cliché visti e stravisti, dalla punk bulletta alla diva che porta coltellini rigorosamente rosa; dal divo figo e fotomodello alla secchiona bassa e brutta. Estremamente prevedibili, il loro ruolo nella storia è chiaro fin da subito e non vi sono colpi di scena rilevanti al riguardo.
Luce, la presunta protagonista del romanzo, è probabilmente la più cretina mai esistita. L’unica sua preoccupazione in tutto il libro è essere indecisa se scegliere Daniel (il bono che la odia) o Cam (il bono che la tratta gentilmente, ovviamente chi dei due sceglierà? Ovviamente quello che la tratta di merda). Le indagini riguardo Daniel, infatti, vengono attuate da Pen e lei non fa nulla per tutto il romanzo in senso letterale! Finché nelle ultime cinquanta pagine Lauren Kate non ha deciso di bombardare il lettore di rivelazioni, avvenimenti e così via, dopo trecento pagine di nulla.
Una prova della totale demenza della protagonista:

La custode consultò una tabella, sfogliando la pratica di  Luce. «Stanza 63. Metti la borsa nel mio ufficio insieme a quelle degli altri, per ora. [...]
...e cercò di imparare a memoria il numero della stanza.

Visto? Deve imparare a memoria due cifre per ricordarle!

L’unico personaggio degno di curiosità è Arriane, la ragazza che accompagna Luce a fare il giro del nuovo istituto correzionale. Inizialmente le due sembrano già amicissime, eppure l’autrice improvvisamente non ne parla più, Arriane viene semplicemente nominata e non si sa più nulla di lei.
La trama sostanzialmente è stata sviluppata abbastanza male. Come vi avevo già predetto, trecento pagine in cui succede il nulla e cinquanta di bordello, caos e rivelazioni. Tra l’altro non tutto viene spiegato, oppure le spiegazioni che ci sono risultano confuse, patetiche e insoddisfacenti. Un esempio è la spiegazione delle ombre che Luce vede continuamente, il “tormentone” della ragazza, che alla fine si rivelano essere:

«Le ombre che vedi si chiamano Annunziatori. Sembrano cattive, ma non possono farti del male. No fanno altro che osservare e riferire a qualcun altro. Pettegolezzi. La versione demoniaca di una cricca di liceali.»

Lauren Kate, vai a cagare per piacere.
La stessa cosa per quanto riguarda la maledizione di Luce, che muore ogni diciassette anni facendo soffrire Daniel, un angelo caduto immortale che puntualmente si innamora di lei. Per prima cosa, non si capisce cosa sia un angelo caduto, e secondariamente questa volta la maledizione non funziona perché Luce non è stata battezzata. Una spiegazione vaga e campata per aria, perché la maledizione è stata scagliata durante la caduta di Lucifero, ma non si capisce quando colloca quest’avvenimento. Io lo immagino all’alba dei tempi... già esisteva l’uomo? Già battezzava le persone? Bah...
Anche della setta di cui fa parte Miss Sophia non viene detto nulla, perché fanno quello che fanno, che ruolo abbiano effettivamente, come puoi entrarne a far parte...
E non si capisce nemmeno in base a cosa gli angeli caduti decidano di stare dalla parte di  Dio o dalla parte di Satana.

Ma adesso cambiamo discorso, altrimenti il cervello vi esplode dalla confusione. Un punto cocente del libro (anche ridicolo) è la coerenza, assente anche nelle più piccole cose.
Il romanzo è ambientato in un istituto correzionale e
1.Non si capisce come la protagonista ci sia arrivata, dato che la ragione è abbastanza stupida e non ha praticamente senso.
2.In quest’istituto c’è una sola guida/custode (per Lauren Kate significa la stessa cosa) e non viene fatto presente nessun altro collaboratore.
3.Vedremo ben presto che questo non è un riformatorio, o istituto correzionale, bensì una semplicissima scuola dove i ragazzi fanno ciò che vogliono. Infatti organizzano feste con console e una luce UV, vino, champagne, sigarette e quant’altro. Non si capisce come, dato che in un riformatorio queste cose non puoi prenderle da nessuna parte (ma nel libro c’è Roland, che non si capisce come faccia a recuperare tutto ciò). Il bello è che professori e collaboratori non si accorgono di nulla! Immaginatevi Skrillex a palla in una stanza minuscola in cui è concentrata l’intera scuola (c’è quest’espressione nel libro). Nessuno se ne accorgerebbe? Ma non credo proprio!
Le telecamere vengono messe fuori uso in maniera ridicola, e mi domando chi ci sia dietro queste telecamere a controllarle, perché è impossibile spegnerle senza che la persona che controlla lo schermo se ne accorga.
E per quanto riguarda i vestiti, bisogna obbligatoriamente portare un lupetto (la maglia a collo alto) nero, dei jeans e il pullover nero. Ma subito se ne escono ragazzi con camicie Oxford e paillettes sui maglioni. Daniel l’alternativo, che indossa la giacca da motociclista sul pullover con una sciarpa rossa. SIGH!
E Cam poi, o meglio, Lauren Kate, che non sa la differenza fra una maglia con lo scollo a V e un lupetto:

Aveva una maglietta nera con lo scollo a V che [...] si muoveva con sicurezza, tanto a suo agio negli abiti da correzionale...

Diciamo che fra le altre stronzate, c’è Pen che può accedere agli archivi degli studenti, cosa per cui la polizia deve avere un mandato; gli studenti più pericolosi vengono etichettati con un braccialetto metallico, cosa ridicola dato che in un carcere serio i detenuti non vengono divisi, dopotutto sono tutti teppisti se sono lì; i ragazzi escono liberamente rubando e affittando macchine.

Tra l’altro in punto di morte, la nostra cara protagonista, ci lascia con uno sdolcinato discorso sul vero amore, nel quale avrei buttato il libro fuori dalla finestra per l’assurdità. Quando una persona sta per morire, mi aspetto un discorso d’impatto, una rivisitazione della sua vita, il pentimento per qualche brutta azione commessa, non un patetico discorso sul vero amore, inoltre lei manco dice esplicitamente di amare Daniel!

4 commenti:

  1. Una recensione davvero tagliente, complimenti! Il romanzo non è piaciuto nemmeno a me, ho perfino dimenticato gran parte della storia ^^
    Ho ricambiato la tua visita e sono diventata follower!

    Buona serata
    Anita

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    Risposte
    1. Io purtroppo non riesco a dimenticarla la storia quando il libro non mi piace! E quando le cose non mi piacciono preferisco essere schietta che far finta di farmelo piacere >: comunque ti ringrazio ^_^

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  2. AHAHHAHAHAHHAH!!! xD Mi sto pisciando addosso dal ridere!!! xD STUPENDA!!! Ora me le leggo tutte le tue recensioni negative **
    «Le ombre che vedi si chiamano Annunziatori. Sembrano cattive, ma non possono farti del male. No fanno altro che osservare e riferire a qualcun altro. Pettegolezzi. La versione demoniaca di una cricca di liceali.»

    Lauren Kate, vai a cagare per piacere.

    Qui sono morta! Non mi sarei espressa meglio nemmeno io XD Dio come odio la Kate -.-*

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  3. L'idea basilare mi piaceva, la storia degli angeli caduti, della maledizione... secondo me le basi per una trama intrigante c'erano, peccato che, come hai detto tu, le belle idee vengono alle persone sbagliate! Per la faccenda degli annunciatori ci sono rimasta moooolto male T.T le ombre erano l'unica ragione per il quale leggevo il libro, infatti la parte finale l'ho letta molto distrattamente (per poi piangere dalla rabbia a causa dello sclero finale di Luce prima di morire)

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