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venerdì 10 ottobre 2014

Premio Nobel 2014


Premio Nobel per la Letteratura 2014: "Per l'arte della memoria attraverso la quale ha evocato destini umani più inafferabili e svelato il mondo dell'Occupazione"

Jean Patrick Modiano è lo scrittore (e sceneggiatore) al quale, quest'anno, è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura. Scelto fra 210 scrittori, 36 dei quali candidati per la prima volta e molti favoriti e acclamati dal pubblico (come Umberto Eco e Haruka Murakami), è stato annunciato a Stoccolma alle 13.
Nato a Boulogne-Billancourt, città poco distante da Parigi, il 30 luglio 1945, figlio di Albert Modiano, ebreo francese di origini italiane, e di Louisa Colpijn, un'attrice belga di etnia fiamminga. Studia dapprima in Alta Savoia, poi al Liceo Henri-IV di Parigi, conosce Raymond Queneau, amico della madre, che gli darà anche delle lezioni individuali di geometria e con il quale entrerà anch'egli in amicizia. Quando viene pubblicato il suo primo romanzo (La Place de l'Étoile), infatti, è lo stesso Queneau che lo rivede e lo corregge. 
Termina gli studi liceali ad Annecy, conseguendo il baccalauréat nel 1962, senza proseguire.
Introdotto dall'amico Queneau nel mondo letterario, conosce l'editore Gallimard e, nel 1967, scrive il suo primo romanzo La Place de l'Étoile, che viene pubblicato dallo stesso Gallimard; il romanzo gli vale il Premio Roger Nimier. È documentarista per Carlo Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Nei suoi romanzi, per lo più ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e costruiti intorno alla figura dello straniero, dell'esule, dell'ebreo, si intrecciano una vena disperata di ascendenza esistenzialista e il gusto della rievocazione.
L'autore rievoca molto spesso, nei personaggi dei suoi romanzi, l'ambigua figura del padre, un ebreo sicuramente vittima del Nazismo, che però, arrestato nel 1943, si dimostrò pronto a tutto pur di sopravvivere (infatti, riuscì a sfuggire alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste): una figura dalla duplice e ambigua identità, invischiata molto spesso in rapporti di complicità con i carnefici.
Nel 1978 il romanzo Rue des Boutiques Obscures (titolo che si riferisce a via delle Botteghe Oscure, di Roma, dove ha anche abitato), gli vale il Premio Goncourt. Nel 2008 ha scritto la prefazione al diario di Hélène Berr e l'anno successivo a un'edizione del romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque. 



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